"""grazie""" al vescovo Luigi Marrucci successore di Monsignor Chenis è stata chiusa questa chiesa, non solo chiusa ma completamente distrutta

Chiesa santa Maria Regina

 

degli Angeli e dei Martiri

 

 

La Chiesa è stata dedicata alla Beata Vergine Maria Regina degli Angeli e dei Martiri; alla Madonna come la prima e, per tanti secoli, l’unica parrocchia di Civitavecchia, bombardata nel ’43 che si trovava al di sopra dell’attuale luogo di culto (è la vecchia cripta dei Padri Domenicani); agli angeli per la medioevale fontanella con la figura di un angelo, trovata sulle mura romane con tanta cera colata appresso; ai Martiri per ricordare non solo S. Fermina, protettrice della città e del porto ma tanti altri martiri che hanno portato, con la loro predicazione, con la loro vita e con il sacrificio supremo il cristianesimo nella popolazione locale – da San Secondiano a San Cornelio papa, da san Marcelliano e Veriano a san Flaviano martire sotto Giuliano l’Apostata(361-363), l’ultimo dei martiri di cui abbiamo notizie in Centumcellae.

Ecco, dunque, il nuovo luogo di culto, la nuova “antichissima” Chiesa che dalla notte di Natale 2009 è aperta e a disposizione del Porto. Già tante persone, civitavecchiesi o no, hanno ammirato il sito, hanno pregato durante le celebrazioni, sono diventati paladini della inaspettata bellezza e autenticità del posto. Ci sono state   visite guidate e numerosissime scolaresche hanno valicato la porta della Chiesa.

 Posizionata accanto alla fontana di Vanvitelli e oltre il corridoio fatto dal papa Clemente VIII, la Chiesa si presenta come una vera basilica romana in miniatura. Il reticolato tipico romano, gli archi e le volte, i mattoni e i sassi, tutto ci riporta nel lontano 106/109 d.C. ci fa pensare al famoso Appollodoro di Damasco incaricato da Traiano ad architettare il futuro porto di Roma, al periodo della persecuzione cristiana e, di conseguenza, al coraggio di tanti martiri. Pregare in tale ambiente aiuta non solo a sentire meglio la storia,agli albori della cristianità ma anche il richiamo ad una coerenza col passato, alla grande responsabilità per le future generazioni: una cosi ricca storia non ci può lasciare indifferenti.

Se a tutto ciò aggiungiamo anche la presenza, recentemente scoperta, di una cisterna romana, un vero battistero con l’acqua dolce, anche se a due passi dal mare, ci possiamo fare un idea del autentico valore religioso, storico, artistico e sociale di questo nuovo luogo di culto. Mi auguro che l’apertura di questa Chiesa sia solo l’inizio di una globale valorizzazione di tutta l’area che conserva tesori archeologici, storici e artistici di inestimabile valore.

  Il centro pastorale ed ecumenico, desiderato dal nostro Vescovo,Mons. Carlo Chenis, sin dalla Sua venuta nella Diocesi costituisce una presenza di servizio, di testimonianza e di carità fraterna per i marinai tramite il centro Stella Maris, per una sensibilità verso il lavoro tramite l’Welfare dei marittimi e come disponibilità ecumenica per tutte le anime, per tute le persone che trascorrono ore e ore nel nostro Porto. C’è il nuovo luogo di culto e la disponibilità del Vicario episcopale per il Porto con i suoi collaboratori, volontari credenti con voglia di dedicare tempo e cuore, testimonianza e servizio, sensibilità ecumenica e disponibilità per il prossimo, proveniente da qualsiasi parte del mondo.